Il diabete mellito è una malattia del metabolismo degli zuccheri. Nei diabetici è presente una carenza di insulina o un'insufficiente risposta all'insulina da parte dell’organismo che così non riesce ad assorbire a sufficienza il glucosio nelle cellule, causando un suo accumulo nel sangue. Questo provoca livelli di glicemia elevati che nel tempo danneggiano gli organi e le pareti dei vasi sanguigni. Per questo le malattie cardiache sono molto comuni e gravi fra le persone con diabete tipo 2.

La Prof.ssa Giuseppina Russo dell’Università di Messina, partendo dai numeri delle persone affette da diabete secondo L’International Diabetes Federation, ci presenta tutte le complicanze legate al diabete mellito che si può considerare una vera e propria malattia cardiovascolare

ll diabete può essere un nemico della circolazione del sangue, ma quando viene diagnosticato può avere già creato i suoi danni sulle piccole arterie (microangiopatia) e soprattutto ai vasi più importanti, come le arterie coronarie che irrorano il cuore o le carotidi che portano il sangue al cervello (macroangiopatia). Per questo il diabete viene oggi considerato un pericoloso fattore di rischio cardiovascolare. Secondo il recente studio CAPTURE una persona con diabete tipo 2 su 3 presenta una malattia cardiovascolare e di questi, in ben 9 su 10 è causata dall’aterosclerosi, ossia l’accumulo di colesterolo e grassi sulle pareti delle arterie, potenziale causa di infarto e ictus. Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di disabilità e di morte tra le persone con diabete tipo 2 e di fatto sono la prima causa di mortalità nel nostro Paese oltre a rappresentare il maggior costo in assoluto per la spesa ospedaliera.

In Italia ci sono circa 3 milioni di persone affette da diabete mellito. La Prof.ssa Giuseppina Russo dell’Università di Messina, ci presenta i numeri dell’impatto di questa malattia in Italia.

 

 

La malattia cardiovascolare aterosclerotica (aterosclerosi) è causata dall’accumulo di grassi, colesterolo e altre sostanze all’interno e sulle pareti delle arterie, che così si restringono e si infiammano, determinando una riduzione del flusso sanguigno, causando potenzialmente eventi come infarti ed ictus. Fino a poco tempo fa, l’importanza di questo legame tra diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare non era pienamente riconosciuto su scala globale. Oggi sappiamo come sia fondamentale dare maggiore importanza alle malattie cardiovascolari come fattore chiave nella gestione e nel trattamento del diabete di tipo 2.

La Prof.ssa Giuseppina Russo dell’Università di Messina, spiega come il primo passo per fermare la malattia cardiovascolare associata al diabete, è conoscere questa malattia per scoprire quanto grava nei pazienti affetti da diabete

L’innovazione farmacologica ha aperto nuove frontiere e rivoluzionato il trattamento del diabete tipo 2, mettendo a disposizione del medico e delle persone affette da questa patologia opzioni terapeutiche che hanno mostrato una riduzione del rischio di andare incontro ad eventi cardiovascolari o scompenso cardiaco. Queste terapie non soltanto possono aiutare ad aumentare l’aspettativa di vita, ma anche a migliorare la qualità di vita.